Cover Stories, Sua maestà la cima

Il Velo della Madonna

Testo: Luciano Gadenz - Guida Alpina

Così si esprimeva Guido Rey in “Alpinismo Acrobatico”, descrivendo la salita alla Cima Madonna con il giovane amico Ugo De Amicis nel 1912 accompagnati da Michele Bettega e Bortolo Zagonel.

Cercando ulteriormente indietro nel tempo, troviamo nella toponomastica locale il termine “sasso della Madonna”, usato da un albergatore di San Martino dialogando con due alpinisti interessati alla prima ascensione del Piccolo Sass Maor (così era chiamato dagli alpinisti tedeschi).

È l’11 agosto 1886 e George Winkler in compagnia di Zott sta affrontando l’avvicinamento alla Malga Sora Ronz con l’obiettivo di salire il Sass Maor e tentare poi la prima ascensione al Sasso della Madonna. Il giorno successivo, vale a dire il 12 Agosto fu una data epica per Winkler che riuscì nel suo obiettivo, vincendo attraverso l’arduo camino che oggi porta il suo nome, le notevoli difficoltà della nuova via. Furono costretti a bivaccare sulla cima ma al ritorno in paese furono festeggiati.

Ed è come un incantesimo fermarsi sulla Cima di Ball o sulla cresta della Cima Stanga e nel silenzio ammirare i due monoliti Sass Maor – Madonna e con Günther Langes, primo salitore nel 1920 dello Spigolo del Velo, riconoscere che “ è tipico ed esclusivo della montagna l’offrire dura lotta e pace profonda”.

Tre settimane dopo, il 14 settembre 1886, Michele Bettega ripete la via dopo i vari tentativi compiuti in precedenza sulla Cima Madonna, considerandola la scalata più difficile da lui fatta. Già l’anno successivo aprì una nuova via più facile che divenne la via normale e nuovamente dieci anni dopo un’altra sulla parete sud, soddisfacendo la grande attrazione su lui esercitata da questa Cima dominante.

Insieme al vicino Sass Maor, al Cimerlo, alla Stanga, la Madonna domina la Valle del Cismon, la Val Canali, Primiero e San Martino di Castrozza. I valligiani ed anche i turisti riconoscono con famigliarità quel caratteristico complesso di guglie e di elevazioni. Innumerevoli scatti fotografici testimoniano passato e presente della storia della valle, sempre completati dallo scenario di questo gruppo di torri e campanili. Da San Martino sono le quinte a sud eleganti e slanciate; ai piedi della Madonna, il Rifugio Al Velo con la luce serale diventa faro di collegamento tra la verticalità dei profili e i limiti dell’uomo, punto enigmatico delle proprie aspirazioni; limite dell’escursionismo, crocevia di ferrate e sentieri attrezzati, base per acrobazie sulla roccia verticale, meta di generazioni di alpinisti attirati dalla superba Schleierkante, il maestoso Spigolo del Velo, una delle arrampicate più eleganti e aeree delle Dolomiti.

Parete nord e spigolo nord ovest

  • 1 – Spigolo del Velo
    Gunther Langes e Erwin Merlet
    19 luglio 1920
  • 2- Via Messner
    Reinhold e Siegfried Messner
    15 ottobre 1965
  • 3 –Via Gancetto Felice

Pareti sud e ovest

  • 1 –Spigolo del Velo
    Gunther Langes e Erwin Merlet
    19 luglio 1920
  • 4 –Via delle Guide
    Renzo Corona e Mariano Lott
    6 ottobre 1991
  • 5 –Via per Ricky
    Riccardo Scarian e Paolo Loss
    23 giugno 2010
  • 6 – Via Longo Debertolis
    Claudio Longo e Renzo Debertolis
    14/15 settembre 1966
  • 7 – Spigolo Kahn
    Carlo Zagonel e Giorgio Kahn
    16 agosto 1926
  • 8 – Via dei Piazaroi
    Maurizio Zanolla, A. De Pellegrin,
    M. Simoni e D. Ruggero
    14 novembre 1978

Zoccolo

  • 9 – via Simoni Gadenz – Silvio Simoni e Luciano Gadenz – 1980
  • 10 – via Crispino Loss – Paolo Loss, D. Bonat e M. Simoni – 2 agosto 1981
  • 11 – via Francesca – Renzo Timillero, E. Berlanda e S. Simoni – 1980
  • 12 – via Aurelia – Silvio Simoni e Luciano Gadenz – 1983
Aquile Magazine