Testo: Riccardo Scarian - Guida Alpina | Foto: Alessandro Beber

La Via SkyLuke for Alex, dedicata al sedicenne Alex Bettega, che ha lasciato troppo presto l’arrampicata e le montagne ad un palmo da casa sua.
Ciao Alex!

Nell’estate 2009, dopo una bella arrampicata in Val Canali con l’amico Paolo Loss “Pol” passammo al rifugio Pradidali per una meritata birra e per salutare Duilio, Piera e Luca, i gestori del rifugio.
Dopo un paio di fresche bionde, chiacchierando con Duilio e Luca, mi fanno notare che sulla Cima Canali son ben ventinove anni che non viene aperta una via nuova e che ci sarebbe una bella linea sulla Torre Gialla che da sempre aspetta una prima salita. 
Usciamo dal rifugio a dare uno sguardo alla Torre: salgono, ai suoi lati, solo tre vie, mentre la parete centrale che guarda proprio il rifugio è totalmente vergine. E Duilio esclama: “Ti sta aspettando!”
Per me è un colpo di fulmine, me ne innamoro subito, sono colpito dalla sua eleganza e dall’estetica della linea immaginaria che ho già in testa. Detto fatto! Mi accordo subito con l’amico Luca e fissiamo una data, meteo permettendo.

Fortunatamente, l’agosto di quell’estate è stato meraviglioso con temperature molto alte e giornate sempre stabili. La mia mente da quel pomeriggio continuamente vaga su quella linea immaginaria che percorre la Torre. Dal basso, non si riesce ad intuire se ne uscirà una via dura o meno, bisognerà darci le mani per capire di che pasta è fatta.
Così, in una bella giornata con cielo terso, iniziamo. Con Luca ho un ottimo feeling, tutto va a meraviglia, ci alterniamo sulle lunghezze, incontrando roccia a volte ottima e a volte un po’ meno. Tuttavia, il divertimento è stellare: aprire dal basso è sempre un’esperienza grandiosa.
Nelle prime lunghezze, incontriamo difficoltà non elevatissime, ma pur sempre impegnative; il bello però ci attende più in alto, dove la parete esce dalla sua verticalità. 
In quattro giorni diluiti su due settimane la via è fatta! Siamo in cima, ne uscirà una via molto estetica, dalle difficoltà non elevate, (onestamente speravo in qualcosina in più…) ma pur sempre impegnativa. Purtroppo o per fortuna, Madre Natura non ha peccato di avarizia, e anche là dove la parete strapiomba di più ci ha regalato appigli e appoggi a dir poco generosi.

Resta comunque una via da non sottovalutare, dove bisogna essere ben preparati. 

Aquile Magazine